È martedì 6 febbraio a Villa San Giovanni, 54 studenti dell’istituto Nostro Repaci, in maggioranza
ragazze, stanno lasciando le aule regolarmente autorizzati da circolare pubblicata qualche giorno
prima. Escono da scuola per recarsi, organizzati in gruppi, nei quattro plessi della scuola primaria,
dell’Istituto comprensivo Papa Giovanni XXIII. Alcuni ragazze all’uscita trovano i soci di Pace sulla
Terra con le auto per essere accompagnare nei plessi più lontani. Per altri oggi è il giorno libero,
eppure sono venuti lo stesso, anche da Bagnara, da Campo, da Melia, ad animare a scuola per due
ore il carnevale per i bambini, che la dirigente del “Papa Giovanni” ha autorizzato con entusiasmo
trascinante.
Carnevale e adozioni a distanza, ma che roba è? È un’idea suggerita qualche anno fa da un gruppo
di studentesse iscritte al Progetto Scolastico “100.000 Scuole d’Europa”. Era l’inverno 2019, anno
scolastico 18/19, il primo anno del Progetto che la dirigente del “Nostro Repaci” aveva accolto con
fiducia.
Il progetto riconosce crediti formativi ai giovani che s’impegnano con l’Associazione Pace
sulla Terra per “promuovere la cultura delle Adozioni a Distanza”. E sono ancora le studentesse del
“Nostro Repaci” a fare l’anno successivo 19/20 una proposta che unisce cultura, carnevale e
adozione a distanza: non mettiamo limiti minimi alle offerte, invitiamo ciascuno a donare ciò che
sente nel cuore di dare. Sono ragazze cresciute in Azione Cattolica e nell’Oratorio Salesiano di Villa:
conoscono l’importanza delle motivazioni e sanno come animare le feste per i bambini.
L’associazione, che a tanto non era arrivata, discerne nella proposta l’azione di una Volontà Alta,
l’invito ad andare fino in fondo: lo statuto che già dalla fondazione puntava a suscitare motivazioni
più che a raccogliere fondi, tuttavia non aveva spinto fino in fondo la riflessione, e si modifica lo
Statuto.
Ma torniamo nei plessi del Giovanni XXIII. Con gli amplificatori prestati dal mondo villese del
volontariato e i “trucchi” comprati dall’Associazione, i quattro gruppi di studenti si mettono subito a
lavoro: si canta, si balla, si gioca mentre si truccano i volti dei bambini. A guidarli due studentesse
dell’Agesci e due giovani socie di Pace sulla Terra formatesi in Oratorio (già studentesse dei progetti
degli anni precedenti), tutte giovanissime tra i 18 e i 22 anni. Da Acciarello a Cannitello è una festa
travolgente, la dirigente Luisa Ottanà, non nasconde la sua felicità per i bambini e per la
collaborazione dei docenti e del personale.
E cosi è andata. La dirigente del “Nostro Repaci” Maria Stella Spezzano ringrazia commossa
l’Associazione per l’occasione di impegno offerto alle “sue” ragazze, delle quali è orgogliosa. Antonia
Rita Laganà, Presidente del Consiglio d’Istituto del Giovanni XXIII, dice: è bello unire divertimento e
solidarietà.
La Festa di Carnevale ha raccolto 1131 euro interamente donati dai bambini alla Fondazione Thouret
per sostenere la casa di accoglienza in Sud Sudan dove sono accolte 35 ragazze in fuga dalle violenze,
di ogni tipologia, della guerra in corso in quel paese da decenni. Come sono state raccolte le
donazioni? Una settimana prima del 13 febbraio 5 ragazze e ragazzi, ottenuti dai due Istituti i
permessi di uscita e di entrata, si sono recati nella aule delle scuole elementari ad annunciare la
Festa di Carnevale a scuola, e lo scopo della Festa. Durante l’annuncio classe per classe gli studenti
hanno consegnato ai docenti una boccia, bianca trasparente, vuota e, spiegato il fine “adottivo a
distanza”, rivolte ai bambini hanno pronunciato più o meno queste parole: riempite la boccia con ciò
che i vostri cuori vi dicono di donare. Le docenti hanno poi approfondito il significato del dono.
Resta da spiegare il nome del Progetto scolastico: 100000 Scuole d’Europa. Semplicissimo: non è che
la promozione della cultura delle adozioni a distanza può essere limitata alle scuole di Villa San
Giovanni, se si vuole essere efficaci. Ecco allora che il nome segna il sogno che muove i soci di Pace
sulla Terra: e se fossero 100.000 scuole a fare in Europa quello che facciamo a Villa?